ucronista

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Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

domenica 23 maggio 2010

ma non sei lucida!

La nausea va d'accordo con la lancetta che conta
i fallimenti.
Sembra un graffio sincopato,
e io non voglio più niente.
Non voglio
presente, futuro,
non voglio redenzione, non voglio medicine, non voglio consolazione,
non voglio ricostruzione, non voglio cibo, non voglio sorrisi,
non voglio amore, non voglio pace,
non voglio lucidità, non voglio essere ragionevole,
non voglio capire, non voglio accettare,
non voglio dimenticare, non voglio stare bene,

non voglio s-t-a-r-e b-e-n-e.

Se fosse così facile raccontartelo.
Se fosse così facile ti direi...
Alla fine ho sempre freddo,
e non posso cucirmi addosso una coperta di parole.
Ieri notte il parco era un buio, era un buco nero, che portava via passi, lacrime e grida,
ma non mi ha lasciata uscire. Mi ha fermata dentro di lui, come un incantesimo, potevo correre fino alla fine del fiato e delle vertigini, ma solo entro i suoi limiti. Non oltre. Non gli ho chiesto perchè. Forse, sai, forse si ricordava di me piccola, ed era preoccupato. Io ero arrabbiata con la sua forza cieca, ma poi mi sono arresa, e mi sono fermata, e ho orbitato nel suo vortice finchè ha voluto, finchè non mi ha rotolata verso casa. Ero così fuori posto, tra i tifosi in festa, ero così stonata, e mi ha fatto male, mi ha fatto tanto male, sai, io forse non sono abbastanza dura per sopportare la mia dissonanza. Può capitare. Tu mi parli dei poteri miracolosi del Tempo, io vorrei parlare dei denti. Affilati. Della Fine. E vorrei parlare di stanotte, e di domani, e di domani notte e di dopodomani...
Non voglio. Non voglio più. Ogni impulso vitale mi scava nella carne una ferita più profonda, ogni senso, ogni motivo per non arrendermi, è peggiore (perchè più subdolo e costruito e viscido) di qualsiasi resa.
E allora, io lascio.
Io mi arrendo, e tu riderai e mi prenderai in giro, perchè non mi crederai, ma io mi arrendo davvero, mentre tu ridi, mi prendi in giro e non mi credi, io tolgo la vita da dentro, piano, gradino dopo gradino, la prosciugo da dentro, perchè non ne voglio più, perchè è abbastanza,
perchè il gioco ha perso la sua leggerezza.

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