ucronista

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Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

domenica 16 maggio 2010

ai minimi termini

ecco, adesso spiegatemi.
cioè, come procedono le cose intendo.
qualcuno mi saprebbe?...L'assurdo, dicevamo.
Ecco.
qualcuno per caso sa dirmi come...come ci si...abitua?
all'assurdo, dico.
cioè, io dovrei saperlo bene, in realtà,
vanto lunga esperienza nel campo.
e ochèi. è quella roba lì. nessun senso, spietato, improvviso, e ochèi. ma...
ecco, questo, questo assurdo qui è...di una specie nuova.
è un assurdo ai minimi termini,
ridotto all'osso, scialbo e grottesco.
è un assurdo banale che più banale non si può,
banale che fa ridere, ridere, ridere di gusto mentre il cuore ti rotola fuori con il resto.
davvero, fa ridere.
ecco: la cantatrice calva. ionesco, oh, eugène,
grazie, ma certo,
tu sì che l'avevi sentito, questo assurdo.
Assurdo del tipo "è sconveniente", del tipo "la verità sta nel mezzo",
mioddio, sì, eugène, quel che ridere suicidiamoci subito che è meglio,
quello è l'assurdo che intendo.
eheheheheh ecco è l'assurdo grigiastro
dei sentimenti rotti,
umano troppo umano non sapersi vedere nè sentire,
umano troppo umano
"i rapporti umani scadono di fronte alle Religioni", citazione al contrario.
Questo assurdo
che fa cozzare le voci una contro l'altra, ogni lettera rattrappita,
questo assurdo
che poi è rumore che nemmeno spera più di Dire,
questo assurdo
che suona ti amo ma addio,
che suona ti amo ma stammi lontano,
ecco, questo, eugène,
mi strazia ora, e io, io come vedi non dormo
e rischio seriamente la follìa, eugène, come si fa,
come si fa a sentire i propri stessi pensieri con ripugnanza
e david, david come si fa ad accorgersi dell'errore globale
e poi...
poi ANDARE AVANTI, MIODDIO!
io non so se ce la faccio, veramente, o mi libero di me o...oppure io...
aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh!!!!!
basta, basta, basta.
non si esce, non si esce mai,
ma io non sono adatta,
perchè, perchè devo stare così?
perchè ho qualche lunatic ostinato in my head
che non mi lascia mai in pace?
in pace, in pace vorrei stare.
akuna-matata.
senza pensieri.
la tua vita sarà.
chi vorrà vivrà.
in libertà.
akuna-matata.
con timon e pumba che ballano e mangiano vermoni cicciotti e blu e tutto il resto.
e invece no, invece no, maledetti dei,
non poteva essere così semplice.
mi avete fatta per non credere in voi e per complicare le cose.
complicare-le-cose.
ecco il mio ruolo nel cosmo. grazie.
oh, che ridere, che ridere, che ridere,
non cambierà mai nulla.
ora potrei uscire
e andare alla stazione centrale
e vedere se per caso stanotte un treno va a parigi.
vediamo un po'. oh, guarda, ce n'è uno alle 6:40.
metto qualche vestito in uno zaino, mi copro bene perchè è maggio ma pare gennaio,
esco, prendo la macchina, arrivo in centrale, parcheggio,
compro il biglietto ed eccomi su un Eurocity per Paris,
(perchè il TGV invece è più tardi).
e poi?
e poi, e poi, mica posso sapere tutto. fai delle domande stupide!
(oh, ancora la cantatrice!!!)
ma non lo farò, questo è il punto.
e perchè?
perchè sono troppo stanca, ho troppo freddo, e una volta là non saprei come trovarmi una tana.
(dove mi s'appresta una tana?).
essenzialmente, questi son i miei nobilissimi motivi per restare.
ma dov'è la grandezza, in tutto ciò? dov'è, il mio animo fiero?
dov'è, il Volo?
nulla, non resta nulla,
l'ideale è lontano e io sono patetica e goffa,
saltello buffamente dietro al mio destino,
all'albatros hanno tagliato via le ali,
e gli hanno messo una catena al collo,
ed è pure zoppo,
che fatica che fa, e mica si può fermare,
povero albatros, fa tanto ridere...


oh, che ridere, che ridere, che ridere...

5 commenti:

  1. Abbiamo speso quelle «Ottomila lire vive, vive» per un paio d'occhiali a filo d'oro. Ora siamo come Eugenia, sconvolti da una sur-realtà che ferisce il nostro sguardo.

    «Mammà, dove stiamo?»

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  2. ...potevamo risparmiarcele, eh, quelle ottomila lire vive, vive... ^^ ...

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  3. Una volta conosciuta Sofia non si torna indietro.

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  4. già...ma verso dove si va avanti? questo è il nodo.

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  5. Una domanda lunga una vita.

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