ucronista

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Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

mercoledì 16 luglio 2025

Storia Naturale

Non so come ci siamo persi

non so più come ci siamo persi

non te lo posso dire

al Museo di Storia Naturale con Sirio

non ho né le parole né il diritto

non so come ci siamo persi

forse non ci siam mai persi

ci siamo lanciati in vite altre

come acrobati senza rete

so che ho preso io il rischio, ho aperto io la breccia

in questa piccola storia naturale 

ma forse non ci siamo persi

dell'amor mio per te 

il muscolo cardiaco non demorde

e finche mi tiene viva 

non lascia mai la presa. 

martedì 4 febbraio 2025

Grève contre la mort - septembre 2023

Nostro,

dei nostri due corpi,

dei nostri due cuori,

del respiro e del tempo

del calore e del vento,

del mondo tutto, ma

nostro.

 

Mostro,

Crono impetuoso,

che morde che spoglia che strappa,

ma ventre fecondo

che attende che culla

stellina lucente

manina potente.

 

Contro

è l'altro nome

di quel che ci porta,

che dirlo amore

è un'imprecisione,

chiamiamolo  lambda,

chiamiamolo forte,

chiamiamolo sciopero

contro la morte.


Materia mischiata fa vita,

fa salto nel vuoto,

fa acrobazia,

o semplice spazio

come la poesia.

lunedì 15 gennaio 2024

Profughe

Nonna, ho sognato che avevi un doppleganger.

Io ero con te, nella casa della tua vecchiaia e della tua reclusione,

e insieme chiamavamo l'altra te, per telefono o telepatia,

ne avevamo immagini talmente nitide da fare male.

Immagini della casa della nostra gioia e dei nostri ricordi,

usurpata da quest'impostora, 

così elegante, giovane, leggera.

Abitava fuori dal tempo

il suo privilegio infinito,

senza curarsi del nostro dolore.

La nostalgia ci apriva il cuore e le lacrime.

E capivamo che, finché questa ucronica te fosse vissuta,

tu non potevi morire.

Impossibile tramonto

come ritorno impossibile.

Sospese nel nostro esilio, ci siamo abbracciate.

Come la notte in cui ti ho accompagnata, fuori dal sogno.

Ricordi cosa ti dissi?

"Via con me.

Torniamo a casa".

giovedì 20 luglio 2023

Solo per farti ciao-ciao

Che cosa sogni sul tappeto volante,

con Azazel che ti ronfa tra i piedi?

La pantera delle nevi

devi averla già incontrata,

son sicura che a te,

questa furtiva, si mostra.

Come anche i fantasmi 

delle case vuote,

custodi silenziose

d'indirizzi vecchi

e numeri di telefono in disuso.

Quando spalanchi gli occhioni

e guardi un punto preciso

che io non afferro,

sorridi e alzi la manina

l'agiti insicuro ma ti concentri

come a rispondere a un linguaggio

che sai bene.

E il mio materialismo non m'impedisce

d'immaginare gli abitanti morti

dei luoghi amati

far capolino dal ventre dello spaziotempo

sconvolgere le leggi della fisica

solo per farti ciao-ciao.

Abitare l'assenza

Pensarvi entrambi al cimitero,

esercizio nuovo, duro come marmo.

Quel che resta del corpo,

non vi cerco lì, certo, ma.

Io quei due corpi lì li amai,

corpi che furono uno, mamma e bimbo,

poi nonna e padre,

corpi da cui viene il mio corpo,

quello di mio figlio.

E non venire a trovarvi

in cima alla collina gentile,

non venire a vederla, l'estate,

perché vi ci ho lasciati d'inverno.

Che strano cliccare su pausa,

sospendere il dolore sospenderlo

eppure gustarlo in fondo

o attorno ad ogni gioia, ogni nuovo

ricordo che nasce e si accoccola,

c'è l'abito dell'assenza.

Ricoprire gli occhi di un velo

non lacrime ma séparé,

fanno due posti due tempi due me,

doppio passo zoppo, adesso e prima,

senza e con,

e Sirio che mi chiede tutto e subito.

Ha ragione lui, piccolo corpo nuovo,

vivo che pretende vita,

presente che vuole ora,

vocina fortissima che chiama

attraverso l'abisso d'altrove

chiama da qui.

Rispondere e guardare strabica,

tenere insieme ostinato

di bimbo, papà e nonna,

non mollare, non mollare.

Abitare l'assenza,

non abituare.

 

 

 

 

 



 

  

 

UcRoNiA ...e il tempo perduto...

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