Nella nebbia dolce d'un rumore bianco
che ti fa dormire
una frequenza di lacrime sale
dal petto alla gola agli occhi,
emanazione emotiva,
d'esistenza tutt'un grumo.
Tu sei arrivato, scivolato
viscido di viscere contro il mio cuore.
Mi fai paura e mi commuovi.
Quando gridi per vivere
marchi l'inizio della lotta tua,
quando gridi mi attraversano
due moti,
dispero e crollo dentro ma
coltivo forza nuova ancora e ancora,
forza necessaria per te, per esserti
mamma.
Il mio seno di fuoco, pelle scura e calda,
il mio seno che non riconosco
non è mai stato così serio.
Tu sei arrivato,
la vita di prima
è in subbuglio.
Adesso ho tre amori,
uno che sboccia d'inizio nuovo,
uno che chiama
con voce assoluta,
uno che iberna ma non sfuma,
e mi accompagna come geografia interiore.
Tu sei il secondo, amore mio,
tu sei quello che chiede tutto
perché hai varcato la soglia
e ora sei nel mondo
e nella storia.
E quando i miei occhi
piangono nel sole
feriti,
stanno ridendo,
perché tanta luce, stellina,
è la tua.
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