Aprile è forse meno crudele,
con questa pioggia infinita e un mantello
di nebbia.
La campagna svizzera accoglie nel vento
il nibbio reale, troppo lontano.
Se fossi una mamma nibbio
avrei un nido arroccato per te,
strategie di volo, di caccia,
ascensioni e picchi, planate,
fabbricherei calore di piume e poi
ti ammirerei partire.
Una mamma umana è sprovvista.
Annodare insieme
i fili della storia, ma come.
Il tempo non vuole saperne,
eppure eppure
il tempo ti apre
un pertugio di vita.
E ben prima di vedere il tuo muso
so che mi chiami ad esserci proprio
come ti chiamo io.
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