ucronista

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Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

lunedì 17 novembre 2014

la parola 'genetlìaco'

è onestamente
di una bruttezza letteraria, e forse è per questo
che oggi mi è venuta in mente spesso,
era nell'aria.

quando, al genetliaco ventisei
non sai chi sei
né che motivi hai
di scrivere la ventiseiesima lettera
della lettera
di motivazione,
forse qualcosa è andato storto,
- qualcos'altro,
oltre alla nazione -
le lettere di emotività comunque
non sono ammesse,
figurati quelle
d'emozione.

- e le parole dove le hai messe? -
che poi sei avanti, ormai,
fai tutto da sola,
ti scrivi anche
le referenze, e poi te le leggi anche
da sola,
da sola ti parli stanotte
in seconda persona,
e tutto è così nobile
e pieno di senso!

se ci penso,
la parola genetliaco
ricorda celiaco, genitali e gentile,
e anche maniaco,
ma non è gentile.
nessuno sorride più molto
quando chiede quali siano
le mie intenzioni
le mie scuse,
mi spiano, pretendono
giustificazioni.

io rispondo
come per gli smart-phone:
non ne ho e non ne voglio.
piuttosto gli smarties.
piuttosto vendo rose, o rosa rosae.
piuttosto invecchio denso.
piuttosto non mi pento,
e se mi rompo
stavolta parto

- aller (c'est) simple.

domenica 9 novembre 2014

in questa buona notte

[Dylan Thomas, 1914 - 1953]


Do not go gentle into that good night,
old age should burn and rave at close of day;
rage, rage against the dying of the light!

Though wise men at their end know dark is right,
because their words had forked no lightning they
do not go gentle into that good night!

Good men, the last wave by, crying how bright
their frail deeds might have danced in a green bay,
rage, rage against the dying of the light!

Wild men who caught and sang the sun in flight,
and learn, too late, they grieved it on its way,
do not go gentle into that good night!

Grave men, near death, who see with blinding sight,
blind eyes could blaze like meteors and be gay,
rage, rage against the dying of the light!

And you, my father, there on the sad height,
curse, bless me now with your fierce tears, I pray!
Do not go gentle into that good night!
Rage, rage against the dying of the light!




mercoledì 5 novembre 2014

t'as la touche manouche

"Oh mente mia
lascia che dica questo:
il moner manush risiede nel cuore
e lì lo devi cercare.

Perché stai vagando da un luogo all'altro?"


il futuro è mostro (domenica diciannove ottobre)

ho smesso da un po'
di rispondere a
Ulisse
perché non so cosa dirgli,
sono un'ingrata però
in
tasca ho
una tour eiffel di vero ferro
ancora incartata, per lui.

ho smesso da un po' di portarti
giri soli
perché non so cosa dirti,
se bussarti alla tomba
se
scoppiare una bomba
o parlarti di me,
son vigliacca però
nel sangue ho
undici anni di vero ferro
ancora incartati, per te.

ho smesso da un po'
di cercarti in collina
perché non so ritrovarti,
sono maldestra però
nel tempo ho
calendari di giorni
di vero ferro
in cui ti riperdo da capo.

ho smesso da un po'
di tranquillizzarmi il futuro,
di scriverti 'vado avanti',
papà, non c'è niente di puro
- io solo uno scherzo,
tu memorie distanti -

sono rotta però
in bocca ho
cv vomitati di vero ferro
ancora incrostati di me.

ho smesso da un po' di sperare
un qualche senso
e mi assolvo senza processo,
mi assolvo dai sogni slacciati,
mi assolvo dal prossimo inverno:
il futuro era nostro però
nel ventre ho
ottobri bianchi
di vero ferro,
il futurò è al passato
il futuro è morto
il futuro era mostro per me.

ma ho iniziato da un po' a inventare
geografie
perché ho bisogno di spazio,
sono in fuga però
nei piedi ho
vaganti entusiasmi
che non afferro
ancora vibranti di te.

nel mio dire che parto e che parto
lontano
c'è un dare la vita in potenza,
sopravvivo alla fine
sopravvivo all'assenza
et je reste sur mes gardes,
sono inadatta però
nei pugni ho
una lotta profonda
di vero ferro,
e un pirata esce in mare
con me. 

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