ucronista

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Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

martedì 2 giugno 2015

sono io

Non c'è rimedio, nessun rimedio,
mi hanno infuso la malattia mortale
alla nascita.

Ogni micro istante è soprattutto
uno in meno.

Non c'è rimedio, nessun rimedio,
lui quel venerdì ha preso la valigia,
mi è passato di fianco, mi ha sfiorato ridendo parole -
- le ho dimenticate -
io studiavo greco e non l'avrei rivisto.

Semplicemente così, senz'altro,
senza bisogno di alcun peso.
E ora, senza bisogno d'altro,
senza che undici anni significhino,
io resto qui,
mi infliggo questo dolore del ricordo
perché il dolore è l'unica cosa,
mi rimarrà finché avrò nervi per sentire.

Il dolore è l'unica cosa.

Il dolore è lui.
Il dolore sono io.

Non c'è rimedio, nessun rimedio,
lei si sta piegando, lei cade e io
non posso fermarla, semplicemente così,
senz'altro, cade nel nero e non posso fermarla,
e io, semplicemente,
me ne sto a mille chilometri mentre lei cade,
invece lei mi rialzava sempre,
ma io no,
me ne sto così, senza bisogno di alcun
motivo,
perché non ho motivo,

il motivo è Parigi.
Un suono antico,
di cui dimentico
e dimentico il senso.
Non c'è rimedio, nessun rimedio,
la città non esiste,
non esiste il futuro,
finisco qui,

ventisei anni e mezzo,
life is so long, ricordi?

Me lo ricordano i fantasmi,
quelli che respingevo, quelli che non
ascoltavo mai
ora ho tempo,
ora che ho finito il tempo,
avrò tempo per tutti loro finalmente,
per vivere nel fluido
nelle pieghe paradossali in cui tutto si mischia,
Mr Nobody finalmente,

non c'è rimedio, nessun rimedio,
finalmente!
Ho fallito, mi sbriciolo,
devo liberare
lo spazio che occupo,
scalcia e mi si ribella, non mi vuole più
lo spazio mi sbriciola,
e non c'è rimedio, nessun rimedio,

ma Cristo! Che faccia in fretta!












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