A
chi mi ha chiesto "che fai"
ho spesso risposto "io passo",
bizzarro incompleto equilibrio
smargiasso,
a metà tra una danza e una mano
di poker.
Insomma, la storia del sasso
che sempre rotola via
è il più facile asso,
lo sai,
la mia quieta anarchia.
Ma tu sei un Joker,
mi tieni lo stesso:
Bob Dylan è in vano.
Di solito il tempo mi porta
ben presto lontano,
che i bronchi e l'aorta nemmeno
si stringon la mano.
E invece stavolta
il vento e i rametti,
i corvi e il giardino,
la luce, la pioggia, Parigi
ci trovano ancora vicino.
Mi guardi, ti guardo,
non so come dirti
la gioia temuta, che sì,
ci trovo stupiti,
sorrido, poi azzardo
"Hai visto? Son qui.
Se sono cresciuta? Non so.
Mi son trattenuta."
Insomma, la storia del Joker
non so quanto regga,
che certo non siamo
due assi del poker.
Ma il bluff è riuscito.
E anche tra noi, ci illudiamo
di tutta una vita a venire,
ma in fondo sappiamo
che è fragile stare
e precario partire,
che oggi a tenerci
son le cose da fare,
le parole da dire
insieme al futuro,
ho spesso risposto "io passo",
bizzarro incompleto equilibrio
smargiasso,
a metà tra una danza e una mano
di poker.
Insomma, la storia del sasso
che sempre rotola via
è il più facile asso,
lo sai,
la mia quieta anarchia.
Ma tu sei un Joker,
mi tieni lo stesso:
Bob Dylan è in vano.
Di solito il tempo mi porta
ben presto lontano,
che i bronchi e l'aorta nemmeno
si stringon la mano.
E invece stavolta
il vento e i rametti,
i corvi e il giardino,
la luce, la pioggia, Parigi
ci trovano ancora vicino.
Mi guardi, ti guardo,
non so come dirti
la gioia temuta, che sì,
ci trovo stupiti,
sorrido, poi azzardo
"Hai visto? Son qui.
Se sono cresciuta? Non so.
Mi son trattenuta."
Insomma, la storia del Joker
non so quanto regga,
che certo non siamo
due assi del poker.
Ma il bluff è riuscito.
E anche tra noi, ci illudiamo
di tutta una vita a venire,
ma in fondo sappiamo
che è fragile stare
e precario partire,
che oggi a tenerci
son le cose da fare,
le parole da dire
insieme al futuro,
niente
patti o promesse
o destini da fuori,
solo i nervi, le dita
e al massimo i cuori.
E se adesso la gente
mi chiede "che fai"
con piacere io guardo
la risposta che muta,
perché a passo di danza io resto,
e il solo movente
è forte e modesto,
"mi son trattenuta".
o destini da fuori,
solo i nervi, le dita
e al massimo i cuori.
E se adesso la gente
mi chiede "che fai"
con piacere io guardo
la risposta che muta,
perché a passo di danza io resto,
e il solo movente
è forte e modesto,
"mi son trattenuta".