ucronista

La mia foto
Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

venerdì 29 giugno 2012

foto, graffi e.

In meno di un secondo
la mia fotografia si è scottata e io ho sentito male
e ho capito
di essere viva
adesso.

Con lo sguardo che avrò per sempre ti ho guardato,
con il volto che mi sopravviverà ti ho pregato

-ti prego tienimi fuori
dallo spaziotempo
ti prego tienimi dentro
i contorni di questo universo di carta
di luce
di buio.

Ti prego, tienimi.-

Ma le fotografie non parlano,
loro guardano solo, mute sfingi.

In meno di un secondo
sono nel pieno del ventitreesimo giro,
no, basta, portami giù, fermami,
lo spaziotempo mette le lacrime agli occhi
e troppi trapassati remoti
e timidi biancastri futuri interiori... NO.

No, non mi terrai.
Adesso basta, devo andare, dici,
devo sopportare la distanza, attraversare altri ponti alti sulle lacrime agli occhi,
imparare ad essere dura, ad essere sola.
Senza di te. E' necessario.
Per non aver bisogno, per bastarmi,
per diventare grande, finalmente.
Per prendere la mia vita in mano e urlare MIA!
MIA, MIA, MIA!!!
Ah sì, mia, tutta mia questa stupida vita,
lunga vita a me,

e avrò tempo. Sì, tanto tempo vuoto
in un deserto di metallo
per lavorare su di me, come le persone fighe.
A picconate
lavorerò su di me, per confondere il dolore
esulterò,
tra gli schizzi di sangue griderò "mia", 
pagherò l'affitto, imparerò a stirare a sturare il lavandino e a stare sola.

Ma a dimenticare, come prima cosa.

Sarà così bello addormentarmi.
Sbiadirà la nausea e il senso di assurdo. 
Non avrò più nostalgie, e mi sembrerà avere un senso
il mio utile. Farò calcoli, stilerò statistiche e
riderò da pazzi come una persona emancipata alle battute sessiste,
amerò la pornografia
e i corsi del comune di arte e sesso orale.
Non avrò più voglia di morire.

Non vedo l'ora.

Sarà tutto bellissimo, quando mi sarò cambiata.

In meno di un secondo,
la mia fotografia si è carbonizzata,
non ho più sentito male,
non mi è interessato capire,
la cenere l'ho buttata nel cesso
come quando muore un pesce rosso,
e ho tirato l'acqua tre volte
prima che andasse giù.

Nel mare.

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