ucronista

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Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

giovedì 14 aprile 2011

noncompleanno

14 aprile.


3...2...1...SORPRESA!!! buon noncompleanno g.! hahahaha non te l'aspettavi, vero??? e invece, anche quest'anno...ta-daaaaaa!!! caspita, per te aprile è un mese davvero, davvero speciale!! due noncompleanni da festeggiare!!! e uno è...il doppio dell'altro!!! non è divertente?? quattordici più quattordici fa... ...ventotto!!! proprio così, non è incredibile, non è divertentissimo??? beh, del resto, april is the...

april is the cruellest month.

come dici, g.?

nascita e morte incatenate si trascinano nel mio cervello.

ma sai che non riesco proprio a sentirti?? per caso mi stai chiedendo una fetta di torta?? è qui, è per te, mangiala pure tutta!!!

nausea. enorme, incontrollabile, fino alle lacrime.
vomito pezzi di me e chiedo perdono e sputo e mi asciugo gli occhi e falsifico la firma
su libretto delle assenze.

ma come, g., non hai fame? non è da te. ho fatto la tua crostata preferita. arance amare.
che c'è, non ti piacciono più le arance?
o non sai più amare?

ti prego, smettila, sto cercando di...

di, che cosa? di fare finta di niente? di dimenticare?

di vomitare via questo giorno. ti prego.

non mi sembra, g. tu stai scappando, non stai affatto vomitando. non mi sembra che tu abbia pianto, oggi. non mi sembra che tu abbia ricordato. cos'è, è passato abbastanza tempo?

cinque anni...

sì, e ogni anno devi contarli sulle dita per sapere quanti siano. perché da sola non te lo ricordi mai. tu te lo dimentichi, g., tu vuoi dimenticarti di me, perché se mi dimentichi puoi finalmente essere innocente.

no, sei ingiusta, io mi ricordo di lui ogni giorno, e tu lo sai benissimo, io immagino ogni giorno...

questo lo so, g. fa parte del tuo gioco: è nel tuo copione di persona buona ricordarti di lui. lo so benissimo che lui lo ricordi spesso. ma non è questo il punto: tu dimentichi ME, g. io ero sua madre. è a me, che non puoi pensare per non impazzire.

tu non sei...tu non sei nessuno! smettila adesso, tu sei...tu sei me, io esisto, tu non esisti, d'accordo?

-SILENZIO-

(respira) questo è vero. hai ragione, io non sono nessuno, tu sei...tu sei una persona. io no. ma, g. ...(sorride) io non esisto perché tu mi hai uccisa. io...ho vissuto. ho sofferto, ho sperato, ho...ho implorato il tuo ascolto, il tuo aiuto, ma...ero troppo piccola, per te. troppo inessenziale. c'erano cose più importanti da dire, da fare, da diventare. tu ti sei girata e te ne sei andata dritta per la strada che hai scelto. mi hai lasciata lì da sola. tu quel giorno avevi la morfina, g. io no. io no: l'hai mai immaginato, questo?

-SILENZIO-

sapevi che ne sarei morta, tu...tu lo sapevi. ma non sei tornata indietro a prendermi.

io...ho...ho avuto paura...

certo. credi che io non ne avessi? eri tu quella forte, g. io ero solo sua madre.

-SILENZIO-

è per questo che...che te ne stai sempre lì, a guardarmi? perché non ti ho...guardata?

-SILENZIO-

sì. non mi hai guardata mentre ero viva. non mi hai guardata mentre morivo.

-SILENZIO-

e allora mi guardi tu, adesso. per sempre.

sì, g.

-SILENZIO-

ma ora mi sento molto stupida.

cosa intendi?

detto così è molto...infantile. non so, mi vergogno un po'. scusami.

tu che chiedi scusa a me?

-SILENZIO-

strano, vero?

già.

già.

-SILENZIO-

beh, comunque...la torta è qui.

sì.

hai ancora la nausea?

un po'. ma quella...quella nausea non passerà mai, vero?

(sorride dolce, triste) vero.

già, cominciavo a sospettarlo, sai...

-SILENZIO-

beh, a questo punto...possiamo anche mangiare una fetta di crostata, no?

a questo punto...

(sorridono in punta di piedi. si guardano.)

buon noncompleanno, g.

-SILENZIO-

(pianissimo) buon noncompleanno, g.






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