C'era una volta, tanto tanto lontano da qui, un regno bellissimo e pieno di fiori.
Girasoli, margherite, tulipani, gigli, e così tanti fiori che non hanno più nome, ora, qui da noi.
E anche i colori, così tanti colori che ora, qui da noi, a confronto siamo ciechi, così belli che a sentirne il suono scoppieremmo a piangere commossi e tremanti.
In questo regno bellissimo pieno di fiori abitava una bambina che non era una principessa, ma che era felice più che se lo fosse, perchè era libera, era la bambina più felice e libera e colorata del regno più felice e libero e colorato dell'epoca più felice e libera e colorata che sia mai esistita e che mai esisterà.
Questa bambina naturalmente cavalcava un unicorno magico, la cosa che più le piaceva al mondo era farsi portare in giro dal suo unicorno, ma in realtà l'unicorno era il suo papà, e a nessuno dei due era mai venuto in mente che la differenza di specie potesse essere un problema a questo proposito.
Loro andavano velocissimi e i viali del regno sembravano infiniti, l'ho detto, c'erano fiori coloratissimi dappertutto, e a mano a mano che loro cavalcavano i fiori si trasformavano, e ogni volta loro lanciavano grida di gioia e di stupore, perchè ogni volta quella bellezza giungeva inaspettata, sembrava lì proprio per loro, ma in realtà era lì per caso, perchè in quel regno le cose andavano così senza forzature, e loro lo sapevano ed era per questo che era tutto così miracoloso.
Poi va beh, è arrivata la fine, e la fine ha spazzato via per sempre il regno più felice e libero e colorato. L'unicorno è morto perchè senza fiori il suo cuore è scoppiato di nostalgia. E la bambina più felice e libera e colorata ormai è cresciuta, si è sporcata, annerita, è cambiata tanto ma così tanto che mai e poi mai potresti riconoscerla, ha continuato a sorridere perchè pensava che un giorno i colori sarebbero tornati, ma poi ha capito, ha capito di aver perduto tutto e allora ha smesso di sognare e ha imparato a mentire. Fine.
Ma come? La fne? Di già? Ma che razza di favola è questa? Ma se ancora non è successo niente?
Già, il punto è questo.
Il punto è a questo punto della favola, non succede niente e il punto arriva puntuale, affilato, preciso e irreversibile.
Fine.
(E' proprio finito tutto, Alma, mi dispiace. Appassirai con le altre foglie, ai ricordi più fragili succede sempre così. Non è colpa tua, sospetto che sia colpa mia. Ma ormai è andata.)
Fine.
ucronista

- iskariel
- Paris, France
- Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento