Una mano che d'un tratto si posa davanti agli occhi,
disse Apollinaire,
ed io vidi.
E' dunque questa l'umida penombra
del passare e del trapassare,
del discendere di altri ed altri passi
giù fin nel ventre ferito
di Gea,
giù fin nel mio ventre ferito?
Lì
i volti si confondono ai desideri
e alle promesse infrante.
Sono molto piccola
e tutto mi sembra così alto
e corro veloce ma non guardo avanti,
guardo il cielo,
oltre una trama d'edera scura
che me lo allontana,
guardo una trama d'edera scura
e corro veloce verso il cielo.
Ci sono anche parole di cui ho perso il senso,
conservo solo il suono. La musica.
Eeeeiiiiiiideeeeiiiiiiii...Aaaaaaaoooooitaolaaaa...Aaaaaaaaiaaaaa...
Gaaaaaaaaaaaiaaaaaaaaa...
Gaaaaia...
Gaia...
Gaia? Dove sei?
Dobbiamo andare, è tardi, Gaia, vieni, è tardi, Gaia,
per favore, Gaia, mi senti?
Mi senti?
A cosa stai pensando?
Dove sei, Gaia?
A cosa stai pensando?
Perchè ridi?
Gaia, vieni qui, torna indietro!
Dove ti sei nascosta?
A cosa stai pensando?
Perchè piangi?
Gaia, dove ti fa male, dove? Fammi vedere.
A cosa stai pensando?
Mi senti?
Sì. Ti sento. Scusami, è solo che non posso tornare.
Vorrei, ma è Crono che decide.
Mi ha sbalzata qui.
Ti sento, ma sono tra sei anni, e anche di più.
Mi ha lanciata qui.
Non gliel'ho chiesto io.
Scusami, perchè
non ti risponderò,
o ti risponderò qualcos'altro,
che mi piace questa canzone, o che sono caduta, o che voglio restare, o che ho fame,
non potrò dirti che abbiamo poco tempo,
e che mi mancherai per sempre,
non potrò dirtelo,
perchè non lo so.
Non lo sapevo.
Però ti sento, ti sento. Scusami.
Tossisco. Contraccolpo.
Tutto trema e si allarga,
come sfumando,
domani è il venti marzo,
e io ho troppi fili rotti
e non so cucire,
spezzata troppe volte,
forse è per questo
che sono stanca.
ucronista

- iskariel
- Paris, France
- Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...
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