in effetti
alla fine mi sembra tutto così piccolo.
anche questo punto di domanda che mi infilza
suggerendomi una rivoluzione invisibile...
forse nulla si compie mai davvero.
forse mi sono condannata da sola
a non compiere mai davvero nulla
quel giorno che il biancogrigio ti ha inghiottito
con tutta la luce delle tue favole.
non so perchè
(non mi è mai interessato)
ma quel giorno il sole spinto sulla scena
ha deciso di eclissarsi
e di eclissarti.
ha deciso che niente,
che non c'era niente da fare,
che i nostri sogni non valevano niente,
che i nostri giorni erano granelli di clessidra sprecati.
E quindi
da bravo economo
li ha spolverati via.
quel giorno - e forse ho sempre dato troppa importanza alla forma...al fatto che fosse domenica...alla voragine che ha sventrato ottobre...-
sono rimasta morente a immaginarti morire.
E ho deciso.
Sì, la responsabilità non è di qualche dio
o di qualche psicologismo,
IO HO DECISO
e il peso di questa decisione lo voglio tutto su di me,
perchè è l'unica cosa definitiva che abbia mai fatto,
perchè è la mia unica, ultima Scelta.
Ho deciso che il mio modo di vendicarti
di ricordarti
di trattenerti
di non perderti
di non piangerti morto
di non trasformarti in un "era",
sarebbe stato rinnegare ogni "è" e ogni "sarà"
svuotato della tua voce.
Un suicidio segreto.
Un vaffanculo irreversibile come la disgregazione dei tuoi atomi.
...J'ai juste envie de tout foutre en l'air...
Ecco sì forse è lì
tutto nato tutto morto in quell'istante come una bomba atomica.
In quel mio grido di animale
-grido davvero mio? ho gridato davvero io?-
in quel grido che si accascia sul pavimento e ancora più giù
quel grido che piange e graffia
perchè non può sentire
non può far sentire al cervello quello che c'è dietro...
...quello che c'è oltre...quello che viene dopo...l'istante che viene dopo...
Non può far sentire al cervello il vuoto cosmico
dell'Istante Successivo
e di quello ancora oltre
e di quello ancora oltre...
Sempre più lontano
ogni Istante più lontano e alienato
nella sua corsa verso il buco nero
che ti rende sempre più passato e immobile e morto...Morto.
E' un suono che ghiaccia il sangue
-e io non ce la faccio-
quello della mia vita che segue il suo filo
dopo che la tua è rotolata via
come un gomitolo scivolato via,
srotolato di colpo,
perso...
La mia vigliaccheria mi ha fatto proseguire il grido all'infinito
come una curva che striscia folle verso un asintoto che non torna
tu non torni indietro
antìbes non torna indietro
non si torna indietro
il mio tempo è finito.
Alla fine
è durato quasi 15 anni,
di cui quasi 10 coscienti...
in effetti
alla fine mi sembra tutto così senza uscita
che mi viene da vomitare.
ucronista

- iskariel
- Paris, France
- Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...
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