ucronista

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Paris, France
Gaia Barbieri nasce e vive nonostante tutto come il basilico a Lausanne, da trentaquattro anni e più che altro per curiosità. ...JeSuisUnAutre...

tempi persi

venerdì 11 novembre 2011

l'ultima notte (alla corte del Re Cremisi).

ah.
l'encefalo è piatto quasi quanto il gramma che lo registra.
stanotte
i trapassati sono troppo remoti e i futuri ridicolmente interiori.

ulteriori buoni motivi
servirebbero per agganciare un senso,
per dare una forma al morbo,
ma sembra che i miei siano in pausa-pranzo, o in sciopero, o forse
anche loro
in cassa integrazione.

ma no ma no ma cosa dici ma torniamo subito
giovane adulta
vecchia ragazza,
non preoccuparti, torniamo subito ad indicarti la via,
ma tu non indugiare,
vai vai cara, prego, sempre dritto, è facile facile, vedi,
basta non guardare
mai giù.
hai presente tutto quello che ti hanno insegnato a scuola?
ecco, dimenticalo cara, non c'è tempo.
non c'è più tempo per queste sciocchezze, ora,
su, corri cara, sempre dritto,
la strada non ha svolte, non vedi gli altri come sono già avanti?
forza, forza, che non c'è spazio per divagare,
noi torneremo, eh, sì sì torneremo,
ma mica hai bisogno di noi in fin dei conti, eh,
sei grande, corri, corri avanti,
giovane adulta
vecchia ragazza
ora basta guardarci
ora dimenticaci
ora basta con queste recite,
muoviti, chiudi gli occhi, vai!

ah!
i miei occhi!
murati dietro le palpebre!
vedo solo una strada!
dritta! dio ma è così corta?

prima era un bosco incantato
un groviglio di forse e di ancora giallo-rossi,
c'erano gatti rane cani cavalli aquiloni,
c'erano stelle bambini barche a vela ghiacciai paradigmi
bicchieri dolci di vino,
e c'erano dèi leggeri e atei, che ridevano disegnando e cancellando e ridisegnando
i nostri giorni futuri.

ah!
s'è fatto silenzio.
la strada è una e brulla
e vuota.
non sembra per niente una casa.
c'è un cartello che dice
che conduce alla Corte del Re Cremisi.
ma io non ho mai creduto ai re,
e allora mi fermo
e mi siedo ai piedi del cartello.

forse mi ricordo ancora
di quando giocavo con il vento giallo fino in fondo alla segale,
ma ah!
i ricordi si stanno sbriciolando
e non riesco a portare in salvo altre parole.

è tutto stanco e tenue, qui, forse morire non è niente di speciale,
i miei ultimi pensieri prima di addormentarmi.
ma dove sono stata, tutto questo tempo, dove...
i miei ultimi pensieri prima di...

ah!
la mia testa! sono sveglia. sono sveglia?
c'è una specie di fiume viola prosciugato,
mi sono svegliata nel letto
di un vecchio fiume viola,
e al centro esatto del letto
emerge dal fango, gigantesco,
il Re Cremisi.

ah!
si volta a guardarmi,
i suoi grassi occhi strabici
penetrano tutte le me visibili e invisibili,
grasse mani bluastre
mi sovrastano e raccolgono
tutte le me tangibili e intangibili.

ah.
allora eccoci qua, enorme Re della mia strada,
enorme morbido mostruoso Re,
orrendo padre delle mie
effervescenti realtà.
io non ti ho mai creduto, lo sai, Re Cremisi.

Il Re sorride
mentre mi adagia sul suo palmo caldo
viscido e umido come il ventre di tutti gli Inizi,
e le sue risa hanno il suono di certi temporali estivi.
Lo so, lo so che non mi hai mai creduto,
giovane adulta
vecchia ragazza mia,
risponde il Re.
Ma se ora senti la mia voce dimmi cosa ti ricorda.

Mi ricorda il mare quando nuotavo sott'acqua,
mi ricorda le parole trattenute,
mi ricorda l'esplosione muta dei desideri che ho perso.

E forse ora il Re mi sta accarezzando
con la punta della punta dei suoi capelli
alghe danzanti foglie piangenti
e forse ora il Re mi sta cullando nelle sue lacrime,
no, in un'unica sua lacrima galattica,

forse è questa, la tua Corte, Re Cremisi,
alla fine della strada - l'ultima che hai partorito per me -
alla fine mi riporti all'Inizio.
E allora dall'inizio. E' sempre più bello, l'inizio. Dalla casa di mio padre, quand'ero bambina.

Dimmi, vecchia ragazza mia, dove sei stata,
cos'hai sognato, dove sai caduta, raccontami, ora,
senza fermarti, raccontami quello che ho generato per te, che io non sono onnisciente
e dimentico le mie creature, ricordami, ricordami chi sei stata, vecchia bambina mia.

Ah! Padre
smemorato opulento inesorabile padre mio,
mio buon padre,
ecco la mia storia, è una bella storia, sai,
ecco, comincia dalla fine,
da quando l'uomo del sempre-dritto chiede all'uomo del troppo-tardi:
"Dove sei stato"?
Ecco, mio Re, la mia storia fa
Said the straight-man
to the late-man:

"Where have you been?"

"I've been here and
I've been there and
I've been in between.
I talk to the wind, my words are all carried away.
I talk to the wind, the wind does not hear, the wind cannot hear.

I'm on the outside looking inside,
what do I see? Much confusion, disillusion
all around me.
I talk to the wind, my words are all carried away.
I talk to the wind, the wind does not hear, the wind cannot hear.

YOU DON'T POSSESS ME,
DON'T IMPRESS ME!
JUST UPSET MY MIND!
CAN'T INSTRUCT ME
OR CONDUCT ME!
JUST USE UP MY TIME!

I talk to the wind, my words are all carried away.
I talk to the wind, the wind does not hear, the wind can...

...Not here."




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