torna navigando dove vele levavano nomi misantropi. Pieno nome meritato, tolto.
Totalmente tersa, salmastra radura rammendata tace.
C'era raramente testo, storie ieri riscritte. Tentavo vocali lise, seguendo doni.
Nidi di diari ricalcavano nostri risi simultanei nei nei, né io osavo volerlo.
Loro rovinavano nodi di dita tagliate. Tessere reti ti tinge gesti stilizzati. Ti tira radici circolari.
Ridi di Dio?
Io, ovvio.
Violento torrenti timidi. Dimaco conosce certi tipi, più iugulatores respirano nottetempo.
Poveri veri ricchi. Chi chiama? Amaro rombo, bolle le lenticchie, chiede denaro.
Rovina nascosta, tagliente.
Tempo potato, tolto. Torto tornare.
Remo mozzo zoppica cadute testuali.
Libera ragioni nitide! Devi. Via iati tipici...Ciliegie! Ieri! Risa! Sassi! ...
...Sì, si simula la lama mascellare, regina.
Nascendo dobbiamo mostrare realismo mortale.
Le leve ve le levo volentieri...Ricominciamo!
Amor ora raschia schiavi avidi di dita.
Taci! ci circola la lava vacua, quasi sicuramente terrestre. Streghe. Ghettizzate. Temute.
Tenete! Testa tagliata.
Tacemmo. Mostrando dove vedevo volare relitti, ti tiravo.
Volevo voltare realtà.